Alessandro Pierfederici ospite della biblioteca di Novara:”Sono un musicista che scrive e uno scrittore che fa musica”

Un incontro letterario davvero ricco e coinvolgente quello che si è svolto la settimana scorsa a Novara.

Ospite della Biblioteca civica di Novara è stato lo scrittore e maestro di musica Alessandro Pierfederici, che ha presentato al pubblico le sue opere e ha regalato un interessante ritratto di sé.

L’artista, originario di Trieste, è reduce dalla vincita dei prestigiosi premi letterari “Kafka”: il romanzo “Ascesa al regno degli immortali” ha conseguito il primo premio nella categoria “Romanzo”; la raccolta di racconti “Racconti e memorie di isole e mari” ha ottenuto il primo premio per la categoria “Racconti ” e il saggio “Oltre le colonne d’Ercole” ha avuto il premio speciale della giuria nella categoria “Saggistica”.



L’incontro è stato condotto dalla dott.ssa Milena Giacobbe, psicologa dell’età evolutiva, che ha saputo cogliere con le sue riflessioni e curiosità gli aspetti più profondi dell’artista.

Lo scrittore è molto affezionato a tutte le sue opere, ma un sentimento speciale lo lega al romanzo “Ascesa nel regno degli immortali” perché il protagonista è un musicista, proprio come lui, ed è un racconto che è rimasto in gestazione per 17 anni.

Se fosse costretto a scegliere tra le sue opere, farebbe fatica a salvarne una.

Positivi i rapporti dell’autore con la critica letteraria: “A volte è andata oltre, in senso buono, rivelando qualcosa  di me che era nascosto; ha saputo leggermi tra le righe.”

Nel romanzo “Racconti e memorie di isole e di mari”, Pierfederici ricorda le sue vacanze infantili trascorse all’Isola d’Elba, insieme ai nonni: qui ci sono luoghi che serbano la memoria, che evocano determinate epoche, periodi, e predomina l’immagine dell’isola  che rappresenta l’isolamento, ma anche la protezione.

Alla domanda della dott.ssa Giacobbe “Chi è Alessandro Pierfederici: uno scrittore, un autore, entrambi?”, l’autore ha dichiarato con decisione: “Sono un musicista che scrive e uno scrittore che fa musica”.

Alessandro Pierfederici con la dott.ssa Giacobbe

Secondo l’artista è molto difficile scindere i due ruoli.  “Sento la necessità di dire qualcosa di nuovo, la curiosità di dire qualcosa di nuovo. Tutto questo si trasforma in scrittura. C’è qualcosa – continua Pierfederici – che mi affascina: gli elementi mentali incontrollabili, il mistero della mente.”

L’autore ha confidato ai presenti di rimanere affascinato dal fatto che un musicista fa nascere le proprie opere da un “foglio bianco”,dall’istinto. Secondo lui, l’artista ha il compito di rimanere bambino e creare da’ l’idea dell’infinito. “C’è qualcosa nell’uomo che è in infinito, che è proprio il pensare, il creare qualcosa che prima non c’era. E quando si tocca quella percezione  è fantastico”.

La dottoressa ha poi chiesto allo scrittore di descrivere le proprie opere con un aggettivo: “Ritorno al tempo che non fu” lo definirei fiabesco, una fiaba moderna, poiché descrive una realtà mediocre che esalta una musica sublime. E’ sbagliato, però,  per un artista staccarsi completamente dalla realtà nella quotidianità.

Il secondo – continua l’autore – l’ideale deve essere trovato dal reale quindi lo definirei idealista.

Il saggio lo definirei fantasioso: qui emerge spesso la figura dei padri; i veri figli di Verdi sono state le sue opere e in ognuna di esse c’è un padre.

lo scrittore con la moglie e la figlia

I racconti, invece, li definirei i libri delle memorie (del passato che è dentro di noi); sono racconti fantasiosi, magici, leggendari, che narrano un’umanità a 360°: c’è il rapporto con la natura, con i pesci, i pescatori, ecc..”.

Lo scrittore ha manifestato il suo dispiacere nei confronti del periodo  attuale, nel quale si sta dissacrando tutto, si sta perdendo la strada. E’ turbato per questa tendenza e volontà di dissacrare. Ha sottolineato che il rispetto per la vita e pensiero altrui dovrebbero essere assoluti. “Si perde un po’ di collocazione , come in un puzzle e mettiamo in disordine, tanto da non farne capire più il disegno.”.

Il lettore ideale di Pierfederici, come ha confidato lui, deve avere pazienza perché le sue opere tendono a non andare in profondità, rimangono in superficie e richiedono al lettore il bisogno di farsi delle domande. Il sogno di uno scrittore per lui è quello di scrivere qualcosa che sia sempre più bello, di cercare di rendere sempre più giustizia ai compositori di cui si occupa, poiché la loro grandezza è essere uomini per prima cosa.

Lo scopo dell’arte è quello di creare benessere – ci confida il maestro – di far star bene, di darci qualcosa in più. La musica e la scrittura hanno in comune questo.”.

Alcuni ospiti hanno chiesto all’autore che differenza c’è nel creare musica e creare un personaggio: “C’è sempre un elemento biografico, i personaggi che io creo nascono dal profondo. L’idea letteraria è qualcosa che si muove dentro lo scrittore, i personaggi vengono plasmati nel periodo storico scelto. La musica nasce invece da uno stimolo esterno che mette in moto la teatralità.”.

lo scrittore con alcuni ospiti

Pierfederici ha in cantiere nuovi progetti che presenterà presto ai suoi lettori. Non ci resta che aspettare le sue interessanti novità musicali e letterarie.

Per conoscere meglio Alessandro Pierfederici e poter acquistare le sue opere:

http://www.alessandropierfederici.it/Alessandro_Pierfederici/Home_page.html

 

 

 

Il libro che contiene le recensioni dei libri vincitori del Premio Letterario Nazionale Kafka

Ecco alcuni momenti della presentazione:


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