La parola a Federica

“MUOS: tra confusione e incertezze”

Si è parlato molto – specie negli ultimi mesi – del caso MUOS di Niscemi che ha destato non poche polemiche da parte della popolazione locale, diventando così un argomento di spicco.
Ma cosa è il MUOSe a cosa serve?

Il MUOS è un moderno sistema di comunicazione satellitare della marina militare statunitense e serve, appunto, a fare interagire fra di loro forze navali, aeree e terrestri in movimento in ogni parte del mondo, con maggiore facilità.

Come si presenta?
Esso è caratterizzato da quattro satelliti, più un quinto di riserva in orbita, e quattro stazioni di terra (queste ultime dotate di tre grandi parabole dal diametro di 18,4 metri e due antenne di 149 metri), una delle quali in fase di costruzione proprio a Niscemi mentre le altre tre sono state ubicate in Australia, in Virginiae nelle isole Hawaii.
 

Era il lontano Ottobre 2006quando venne approvata la richiesta per l’uso e la costruzione del nuovo sistema di comunicazione satellitare, dalla Direzione generale del demanio e dall’Agenzia per la gestione delle radiofrequenze del Ministero della difesa italiano.

L’impianto doveva essere collocato all’interno della riserva naturale Sughereta, dunque all’interno di un’area protetta. L’Aeronautica militare di Sigonella aveva chiesto quindi l’autorizzazione all’Assessorato regionale all’ambiente, a quel tempo diretto da Rossana Interlandi.
E’ il 14 Giugno 2007 quando l’Assessorato invia al Comune di Niscemi una prima documentazione riguardante il MUOS, ma solo nell’Aprile del 2008 la Regione trasmette al sindaco di Niscemi il progetto di questo nuovo e moderno sistema di comunicazione satellitare.

Dal momento che l’impianto doveva aver luogo all’interno di una riserva naturale, le autorità militari avevano espressamente dichiarato che
prima della messa in funzione del MUOSdeve essere garantito e certificato che le emissioni rientrino nei parametri stabiliti dalle vigenti leggi italiane, e che non interferiscano con emissioni di servizi già operativi in loco”.

Proprio per questo il Comune di Niscemi ricevette, da parte dell’Aeronautica militare, la valutazione di incidenza ambientale e paesaggistica, disposta dalla marina militare statunitense.

Tramite questa, il 9 Settembre 2008 fu convocata a Palermo una conferenzadi servizi, dove si espresse all’unanimità parere favorevole sulla compatibilità del MUOS.
Ma l’autorizzazione ai lavori nella stazione terrestre di Niscemi è stata rilasciata solo il 1° Giugno 2011 dall’allora Assessorato regionale Territorio e Ambiente, Giovanni Arnone e notificata al Dipartimento di US Navy il 28 Giugno 2011.

Quasi un anno dopo, il 6 Ottobre 2012 la Procura di Caltagirone sequestra la stazione radio MUOS di Niscemi perché violate le prescrizioni stabilite dal decreto istitutivo dell’area protetta. Sequestro poi annullato, come ben si sa, dal Tribunale della Libertà di Catania, dando in questo modo il via libera alla ripresa dei lavori.

A questo punto il problema si estende a macchia d’olio, coinvolgendo anche il Presidente della Regione Rosario Crocetta, il quale chiede la sospensione dei lavori di installazione delle antenne MUOS per poi trovare un’intesa con il Governo, per chiedere agli Stati Uniti di non procedere con i lavori fin quando non si avranno dei risultati sulla salute e sull’impatto ambientale che questi dispositivi possono avere, una volta attivati anche alla massima potenza.
Il 29 Marzo 2013 la Regione Sicilia revoca l’autorizzazione alla costruzione della stazione MUOS e un mese dopo il Ministero della Difesa presenta ricorso al Tar di Sicilia, chiedendo l’annullamento della revoca e anche la condanna della Regione Sicilia al risarcimento dei danni. Il Tar boccia la richiesta di annullamento specificando che la salute della popolazione di Niscemi non può essere compromessa, che va quindi tutelata.
A tal proposito è stato dunque chiamato in causa l’Istituto Superiore della Sanità, grazie al quale si sono effettuati – in collaborazione con l’Ispra– degli studi riguardanti le possibili conseguenze che si possono riversare sulla salute dei cittadini e sull’ambiente, una volta costruite queste antenne.

L’esito finale è il seguente:

I limiti di esposizione raccomandati per la popolazione generale sono ampiamente rispettati a tutte le distanze dalle antenne paraboliche Muos, anche all’interno del fascio principale di radiazione. Non ha quindi nessun fondamento l’ipotesi che possibili errori di puntamento, incidenti o eventi naturali […] possano causare danni alla salute.

Nessun pericolo dunque per la salute dei cittadini e nessun pericolo per l’ambiente.

Il 24 Luglio 2013 il Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, che sin dall’inizio si era mostrato contrario alla realizzazione delle mega – antenne, si ritrova a dover ritornare sui suoi passi e dare il via libera alla continuazione dei lavori nella riserva naturale Sughereta, annullando la revoca che lui stesso aveva richiesto precedentemente.

Una mossa che ha scatenato stupore ed ira negli animi di chi, come lui, si era sempre opposto ed aveva combattuto contro il Muos, ma Crocetta non si tira indietro e spiega le ragioni che lo hanno indotto a prendere tale decisione:

Il Muos fu deciso dal governo nazionale e quella scelta fu avallata dal governo regionale di allora. Io ho soltanto fatto il mio dovere per tentare in ogni modo di tutelare la salute dei siciliani. […] Mancavano dei documenti che attestassero la non pericolosità di quelle antenne, ma ora quel parere è arrivato e non possiamo fare altro che dare il via libera.

In definitiva,non sappiamo ancora se i lavori saranno portati a termine o se ci saranno altri cambiamenti al riguardo. Certo è che la popolazione di Niscemi, gli attivisti No-Muos e tutti coloro che hanno lottato sin dall’inizio,continueranno a farlo.

Federica Voi

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