“Non volare via”, un altro grande successo per la scrittrice Sara Rattaro: intervista

Giovane, eclettica, simpatica ed estremamente intelligente: queste alcune delle qualità di Sara Rattaro, la scrittrice ligure che sta conquistando con i suoi romanzi i lettori italiani e europei.

NON_VOLARE_VIA-200x300 Dal suo esordio con “Sulla sedia sbagliata” (edito nel 2009 da Morellini), ha fatto il grande salto nel mondo dell’editoria con “Un uso qualunque di te”, pubblicato dalla casa editrice Giunti e tradotto anche in Spagna e Germania. Il libro raggiunge un ottimo risultato: 20.000 copie vendute in una sola settimana.
Con “Non volare via” (2013, Garzanti), Sara Rattaro conferma il suo talento letterario e la sua innata capacità di scrivere storie che colpiscono il pubblico ed emozionano. Temi importanti, delicati, profondi che investono la vita di tutti i giorni, di tutti noi, gente comune. La giovane scrittrice ha trovato la chiave del suo successo: un segreto che sta soprattutto nella sua semplicità, nella sua umiltà e nella sua voglia di vivere la sua popolarità non come un privilegio, ma come un dono da condividere con i suoi lettori.

Conosciamola meglio:

Nel 2011 il suo libro “Un uso qualunque di te” ha registrato 20.000 copie vendute in una settimana: cosa si prova a raggiungere un traguardo così inaspettato?

Tanta gioia e tanta energia! Ricordo quei giorni come un momento bellissimo, la sensazione di aver fatto bene qualcosa a cui hai lavorato tanto. È stato gratificante e stimolante per il futuro.

Dove nascono le idee dei suoi romanzi? Le sue ispirazioni?

L’ispirazione può arrivare da diverse fonti, a volte è la realtà che stuzzica la mia fantasia a volte è proprio la mia immaginazione a fare viaggi nell’emozione.

Per il suo primo romanzo, “Sulla sedia sbagliata”, è stata lei stessa in prima persona a organizzare e gestire tutte le presentazioni e gli impegni in giro per l’Italia; è stata una cosa difficile?

Ho messo alla prova le mie capacità di organizzatrice e di manager di me stessa. A volte ho incontrato delle difficoltà che ora ringrazio perchè mi hanno insegnato tantissimo.
“Non volare via”, il suo ultimo romanzo, racconta il disagio di un bambino colpito da un male che lei chiama “invisibile”, e che mette in crisi la sua famiglia, costretta a “reinventarsi”. Una commovente sofferenza destinata anche a essere accompagnata da un allontanamento del padre, che renderà tutto più difficile.

Come è riuscita a gestire magistralmente un tema così delicato e a “visitarlo” con le sue parole dentro ogni aspetto, ogni emozione?

Ho avuto la fortuna di parlare con una mamma che ha vissuto una situazione simile e che mi ha trasmesso tutte quelle sensazioni che mi hanno guidato nella descrizione dei sentimenti. Il segreto è stato quello di immedesimarsi nei personaggi come se fossi anch’io una dei protagonisti. Per il resto ho studiato i dettagli cercando di non tralasciare nulla.

Quale è stata la manifestazione d’affetto da parte dei suoi fan che più l’ha colpita? Quali le gioie che le trasmettono i suoi fan?

I miei fans sono fantastici. Hanno capito perfettamente quanto io abbia bisogno di loro e del loro sostegno e me lo manifestano in tantissimi modi. Sono affettuosi e la cosa che mi piace tanto è quando mi chiedono di continuare a scrivere!

I suoi rapporti con la critica?

Per ora buoni. Accettare le critiche è qualcosa che mi ha ampiamente insegnato la vita. Non si può piacere a tutti.

L’editoria oggi secondo il suo punto di vista…

Attraversa un momento difficile e controverso. Credo, se potessi dare un consiglio, che si dovrebbe soppesare meglio i libri da pubblicare. Fare meno testi con più cura!

Diploma magistrale, due lauree (una con lode) e la continua volontà di seguire corsi di perfezionamento in campo clinico e comunicativo: cosa si “nasconde” dietro questo irrefrenabile desiderio di arricchirsi e di imparare?

Una che ha capito tardi cosa voleva fare nella vita. Forse ho perso tempo o forse è stata la mia fortuna. Non prendermi troppo sul serio mi ha aiutata ad entrare in questo mondo con il giusto spirito, quello di chi vuol fare bene con il sorriso e divertendosi.

Da bambina sognava…

Di tutto! La ballerina, la showgirl, l’avvocato, la giornalista….tutto tranne la scrittrice perchè avevo paura di essere letta e giudicata.

A quale dei suoi tre romanzi è legata in modo particolare? Perchè?

Non posso sceglierne uno. Sono come figli. Non ce n’è uno preferito ma sicuramente sono rivolta verso il più debole, “Sulla sedia sbagliata”, perchè penso che abbia ancora tanto da dare.

Che consiglio si sente di dare a uno scrittore emergente?

Avere pazienza e smetterla di pensare di essere il nuovo Hemingway!!!

Vorremmo chiudere questa intervista con una frase o un motto che riesca a descrivere se stessa..

La fortuna aiuta gli audaci e io sono educatamente audace.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Verified by MonsterInsights