Di Anime e di specchi:FIDATI.

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di Tiziana Napoli

Secondo la regola dello specchio quell’anima che viene a te, esattamente davanti a te, riflette qualcosa che ti riguarda da molto vicino; si tratta di un meccanismo silenzioso e perverso, con l’esercizio impari a comprenderlo e ad accorgerti di come, alle volte, certi incontri che reputiamo del tutto casuali, rappresentano in verità la chiave di volta di una serie di nostre vicende personali.

È esattamente ciò che mi è accaduto qualche anno fa, quando, dopo anni, ho rincontrato una delle donne più forti che avessi mai conosciuto, un esempio di intelligenza, volontà e determinazione, insomma una persona vincente.

Il caso , se di questo vogliamo parlare, l’aveva rimessa sul mio cammino, in una fredda mattina di febbraio: baci, abbracci ed un tè in un piccolo bar del centro.

Credo sia stata una delle conversazioni più illuminanti della mia vita!

Parlandomi di lei, delle sue esperienze, in punta di piedi mi accompagnava sempre più in profondità, nella sua profondità: continuava a ripetermi che non riusciva a spiegarsi il motivo per cui sentiva la necessità di condividere con me questa sua interiorità, ma sapeva di doverlo fare.

Davanti a me avevo una guerriera senza armatura….inerme, fragile e sensibile, stentavo a riconoscerla: mi disse che aveva imparato a piangere, liberando tutte le lacrime che aveva in corpo e che aveva da sempre trattenuto per mancanza di coraggio….del resto il contrario della paura non è il coraggio, ma la libertà.

Lo scoprire di possedere un mondo a lei totalmente estraneo eppure così ben radicato nella sua anima, la disorientava….come poteva essere? Perché non riusciva più ad esercitare il controllo su se stessa? E soprattutto come aveva potuto vivere sino a quel giorno credendo di conoscersi sino in fondo, per poi realizzare di portare dentro sé una sconosciuta?

Il momento di affrontare l’individuo che si nascondeva sotto quell’armatura era giunto ed era necessario ridargli vita.

Di fronte ad una me completamente attonita, continuava a bombardarmi di domande: “Perchè diventiamo vittime e carnefici di noi stessi? Perchè anzichè insegnarci come e chi dobbiamo essere, non ci consentono di amarci come siamo? Siamo maestri nel farci del male…..”

Era maturata, mi sembrava evidente, l’Universo le stava offrendo una possibilità notevole e lei non aveva certo intenzione di farsela sfuggire…

” Voglio conoscere il mio inferno “, disse con tono deciso, ” e per la prima volta nella mia vita, mi ci soffermerò…non racconterò a me stessa di essere troppo impegnata, di non avere tempo o chissà che altro…guarderò in faccia le mie debolezze, le mie paure più profonde sino a sentire il bruciore della consapevolezza.”

Fu davvero una delle poche occasioni in cui, e chi mi conosce lo sa, non riuscii ad aprir bocca; ci alzammo, la abbracciai e le sussurrai semplicemente ” Tutto meraviglioso amica, ma non sarà un inferno, sarai semplicemente Tu, in tutta la tua favolosa complessità.”

Non la rividi mai più.

Ancora oggi ho l’impressione di aver bevuto un tè allo specchio.

di Tiziana Napoli

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