“Facciamo rumore”: costruttiva collaborazione tra studentesse dell’università Bicocca e scuola dell’infanzia Elve

università Bicocca
Disegni realizzati dalle studentesse

Aprirsi a nuove esperienze è sempre una scelta gratificante e positiva che permette di aprire i nostri orizzonti verso diversi punti di vista e opportunità.

E’ proprio questo che ha scelto di fare la scuola dell’Infanzia Elve di Novara, che da anni collabora con l’università Bicocca di Milano dando ospitalità a giovani studentesse interessate a svolgere il loro tirocinio nel nostro plesso.

Quest’anno abbiamo avuto il piacere di conoscere alcune intraprendenti ragazze che hanno saputo arricchire la nostra routine scolastica offrendo un valido contributo.

Vogliamo  condividere con voi il progetto di due studentesse di esse, Martina Cucchetto e Elena Aiesi, che hanno preparato un percorso rivolto ai bambini di 5 anni di tutte le sezioni coinvolte nei laboratori (25 bambini divisi in due gruppi). Entrambe sono al 4° anno di università e al 3° di tirocinio.

Le ragazze, seguite dal professor Guido Aliprandi, dopo aver osservato la realtà delle classi e i livelli di competenze raggiunti dai bambini, hanno individuato un progetto capace di cogliere l’interesse dei piccoli e coinvolgerli attivamente.

Martina ed Elena
riassunto della storia

Gli obiettivi che questa progettazione ha voluto far raggiungere agli alunni sono quelli di migliorare la capacità di ascolto; esprimersi con il linguaggio musicale e il linguaggio del corpo: sviluppare il concetto di “rumore” in musica (ascoltare diversi tipi di rumori e sperimentare diversi modi con cui produrre rumori); proporre, attraverso i rumori, attività di propedeutica musicale che avvicinino i bambini alla musica e che permettano di avvicinarsi a prime forme codificate di scrittura musicale.

Martina legge la storia
pag. 1

pag. 1

Martina ed Elena hanno proposto la lettura della storia “Il pianeta di Leo”, inventata interamente da loro: mentre Elena leggeva mostrando i disegni delle scene principali ai bambini,  Martina riproduceva i rumori della storia utilizzando i diversi effetti di una tastiera elettrica.

Dopo aver ripreso i passaggi fondamentali della storia, facendo suonare a turno ai bambini con la tastiera i rumori proposti, tutti sono stati invitati a rappresentare graficamente l’esperienza vissuta.

disegno n. 2

Nella prima lezione, le ragazze hanno avviato una discussione iniziale sull’incipit proposto e domanda-stimolo “Con che cosa possiamo produrre dei rumori?”.

I bambini hanno dato il loro contributo rispondendo con affermazioni molto fantasiose e funzionali, ma soprattutto hanno partecipato con molto entusiasmo.

Successivamente, i piccoli sono stati invitati all’esplorazione individuale di diversi materiali (oggetti di uso quotidiano) e alla condivisione con il gruppo.

Una esperienza molto piacevole che ha portato a una discussione collettiva: i rumori prodotti sono tutti uguali? Ci sono rumori piacevoli/fastidiosi? In quali modi abbiamo prodotto i rumori con questi oggetti?

Anche qui le risposte sono state particolarmente ricche di contenuto e testimoni del coinvolgimento attivo dei protagonisti del laboratorio.

La fase più divertente è stata la creazione di strumenti musicali a coppie: ogni coppia di bambini aveva a disposizione un contenitore (bottiglia, tubo di carta, scatola di plastica) e poteva scegliere con quale materiale riempirlo (mais, fagioli, riso, sassolini). Ogni coppia ha presentato il proprio strumento ai compagni: è stato possibile così ascoltare le differenze dei rumori prodotti in base al contenitore e al materiale inserito

pag. 2

La seconda lezione ha avuto come tema: I RUMORI E IL CORPO.

Dopo aver ripreso quanto svolto durante l’incontro precedente e domandato “C’è qualcosa che fa rumore nel nostro corpo?”, Martina e Elena hanno invitato i bambini all’ascolto del battito del cuore con lo stetoscopio. Ogni bambino a turno, aiutandosi con questo strumento, ha ascoltato il ritmo, l’intensità e la velocità del battito del proprio cuore

Molto interessante è stata la discussione su alcune domande-stimolo: “Che rumori possiamo fare con il nostro corpo?”, “Che rumori possiamo fare con le mani?” “E con i piedi?”, durate la quale i piccoli hanno mostrato di aver approfondito le loro conoscenze e arricchito le loro competenze.

Ma le sorprese non sono finite qui.

Le ragazze hanno organizzato una simpatica lettura di uno “spartito” con i gesti: sono stati proposti alcuni cartoncini; ogni cartoncino rappresentava un gesto da compiere (battito mani, battito piedi, silenzio). Ogni bambino diventava così compositore (ha composto una sequenza stabilendo l’ordine dei vari gesti) e direttore d’orchestra (facendo “suonare” la propria sequenza ai compagni).

E la storia continua…

disegno n. 3

La terza lezione, “I rumori con gli strumenti”, è iniziata con la proposta di una scatola/valigia contenente diversi strumenti musicali.

Dopo l’esplorazione dei rumori dei vari strumenti, è stata proposta la lettura di uno “spartito” con essi: ogni bambino aveva a disposizione uno strumento e tutti insieme hanno suonato le sequenze proposte.

E’ stata creata così un’originale orchestra: i bambini sono stati divisi in quattro gruppi e ogni gruppo ha suonato uno strumento diverso (legnetti, maracas, tamburo, sonagli) con una sequenza diversa. Anche questa volta la lezione si è conclusa con la rappresentazione grafica dell’esperienza vissuta.

pag. 3

Nelle 4 lezione, I rumoristi, Elena e Martina hanno proposto la rilettura della storia “Il pianeta di Leo”.

Dopo aver scelto i materiale/strumenti tra quelli creati precedentemente e quelli utilizzati durante il terzo incontro (compreso il corpo),  i bambini hanno deciso come riprodurre ogni rumore della storia; su un cartellone è stato associato il disegno del rumore da rappresentare al disegno dello strumento/materiale scelto.

Le ragazze hanno letto la storia che è stata accompagnata, così, dai rumori in sottofondo fatti dai bambini; il tutto è stato registrato e fatto riascoltare

LEZIONE 5:

Durante l’ultimo incontro, è stata presentata la storia ai compagni che non hanno seguito il laboratorio (bambini di tre e quattro anni della scuola): il gruppo di bambini che ha svolto il laboratorio con Elena ha proposto la drammatizzazione della storia mentre l’altro gruppo di bambini ha riprodotto i rumori in sottofondo con i materiali scelti durante la fase 4.

L’esperienza di tirocinio di Martina ed Elena è stata molto positiva sia per le re ragazze sia per i bambini. E’ stato un percorso che ha dato un notevole contributo nella formazione didattica degli alunni, ma anche in quello personale poichè hanno avuto modo di venire a contatto con dei giovani davvero motivati e professionali.

Nonostante la giovane età, Martina e Elena hanno dimostrato di sapersi rapportare costruttivamente con il mondo della scuola, di saper costruire rapporti maturi e sereni con il personale della scuola e con gli alunni.

Ma l’aspetto più emozionante per noi insegnanti è stato il poter conoscere delle studentesse così attive in tutte le fasi del lavoro e amanti del lavoro che stavano svolgendo: delle ottime premesse per diventare gli insegnanti del domani.

Le ragazze hanno mostrato un’ottima formazione universitaria che si è potuta arricchire con la realtà scolastica.

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Rappresentazione grafica del racconto realizzata dagli alunni:

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