L’Istituto San Vincenzo intitola un’aula a Peppino Impastato, un esempio di integrità e di fedeltà alla libertà

Inaugurazione aula Peppino Impastato Istituto San Vincenzo di Novara

Grande successo martedì scorso all’Istituto San Vincenzo di Novara per l’inaugurazione di un’aula alla memoria del giornalista Peppino Impastato e di sua madre Felicia, due esempi di integrità, rettitudine e fedeltà alla Patria.

Il giovane siciliano, difensore della libertà della società civile, fu ucciso nel 1978 a Cinisi dalla mafia a causa delle sue  denunce contro le attività di cosa nostra : da quel momento, la madre Felicia non smise mai di lottare per difendere la memoria del figlio e trovare giustizia, trasmettendo ai giovani il valore di questo triste sacrificio.

La cerimonia è iniziata con una emozionante esibizione dei bambini della classe V, accompagnata dalla visione di un video toccante durante il quale sono stati ricordati alcuni pensieri del giovane e trasmesse alcune sue immagini.

Il Dirigente scolastico, suor Giuse Marzagalli, ha esposto ai presenti le motivazioni che hanno spinto a inaugurare l’aula a Impastato e ha illustrato il percorso didattico svolto dai ragazzi dell’Istituto. Ampio spazio è stato dedicato anche alla figura di Libero Grassi che ha dato un notevole contributo alla lotta contro la mafia: in particolare è stata letta una sua lettera pubblicata sul Giornale di Sicilia nel 1991 che, secondo molti, fu l’inizio della guerra contro il pizzo.

“Importante è la testimonianza – ricorda Suor Giuse Marzagalli – di tutte queste persone che non volevano essere eroi e lo sono diventati loro malgrado. La mamma di Peppino Impastato ha parlato  più del figlio: lei non voleva cedere, non era giusto tacere. Il silenzio è dolo.”

 

Presenti alla cerimonia anche il sindaco di Novara Andrea Ballarè, l’assessore Margherita Patti, l’assessore Paola Turchelli, l’avvocato Vincenzo Fasano, il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Giovanni Spirito, e un rappresentante della Guardia di  Finanza .

Il sindaco e il colonnello hanno tolto la piccola bandiera tricolore dalla targhetta commemorativa.

 

“Il degrado è il non rispetto del prossimo e dello Stato. Questi vostri percorsi sono importantissimi per educare i nostri bambini – afferma il sindaco Ballarè – Forse sarebbe il caso di introdurre di nuovo Educazione Civica nelle scuole perché abbiamo delle carenze importanti. I ragazzi sono molto fortunati ad aver partecipato a questi percorsi e aver visto queste storie perché sono insegnamenti importanti:anche  sulle piccole cose non bisogna stare in silenzio. Bisogna opporsi, anche piangendo, come reazione a un’ingiustizia.”

“Mafia è prepotenza – aggiunge il comandante dei carabinieri – è voler qualcosa di cui non si ha diritto, con la violenza. La mafia non è in Sicilia e la Sicilia non è la mafia. La mafia è dappertutto e soprattutto è invisibile.”

L’inaugurazione si è conclusa con la proiezione di un coinvolgente video che ha riassunto la vita del giovane e coraggioso Impastato sulle note di “I cento passi”, dei Modena City Ramblers: i ragazzi, guidati da Suor Giuse hanno ritmato la canzone con decisi battiti di mano, regalando un’emozione che è arrivata dritta al cuore.

Un momento della proiezione del video finale

l’avvocato Fasano e un rappresentante della Guardia di Finanza
L’assessore Paola Turchelli
Suor Giuse Marzagalli insieme ad alcuni ospiti

SERVIZIO E FOTO DI ISA VOI