Annalisa Aglioti a gennaio su Canale 5 nella serie ‘Immaturi’:”La comicità per me? Qualcosa di misterioso”

foto Annalisa Aglioti3

Isa Voi INTERVISTA…

Bella, simpatica, semplice e di un’ironia intelligente e disarmante: un insieme di qualità vincenti che hanno permesso all’attrice Annalisa Aglioti di farsi conoscere e amare dal grande pubblico, televisivo e teatrale. Danzatrice e attrice barese, si è laureata in storia dell’arte presso l’università “La Sapienza” di Roma con 110 e lode e ha vinto numerosi premi artistici. E’ stata la “Moglie modello” di Colorado Café, per poi continuare a lavorare sempre come attrice teatrale e debuttando al cinema con i film “Confusi e felici” di Massimiliano Bruno e “Basta poco” di Andrea Muzzi e Riccardo Paoletti.

Impegnata attualmente in importanti progetti come attrice e autrice, la vedremo a gennaio su Canale 5 nel ruolo della integerrima professoressa di latino e greco Paola Formighi nella commedia in otto puntate “Immaturi” per la regia di Rolando Ravello. Scritta da Paolo Genovese, da Giovanna Guidoni e Paola Mammini la serie tv si ispira ai due precedenti successi cinematografici di Genovese “Immaturi” e “Immaturi il viaggio” e ne approfondisce e sviluppa le storie originarie con l’aggiunta di nuovi irresistibili personaggi e travolgenti intrecci comici miscelati sapientemente a un poetico racconto delle loro vicende sentimentali e umane.Isa Voi ha avuto il piacere di intervistare l’eclettica artista:

  • Come descriverebbe il personaggio che interpreta, la professoressa di latino Paola Formighi?

    E’ una donna che immagino non abbia una vita personale al di là della scuola e del lavoro quindi prende tutto quello che succede con gli studenti troppo sul serio. Per questo è assolutamente incorruttibile, spesso nervosa e di cattivo umore e soprattutto non si rilassa mai a parte in un momento particolare che non posso svelare. Visivamente, per usare invece un’espressione che di questi tempi è molto nell’aria, direi che a livello di “outifit” incarna la classica icona della prof. severa e demodé con chignon, occhialini, gonne sotto al ginocchio e camicette a fiorellini definitivamente abbottonate fino all’ultimo bottone. Sono particolarmente felice di averlo interpretato anche perché è stato ideato e scritto da una donna e sceneggiatrice strepitosa: Paola Mammini!

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  • Quale è lo specchio della società che rappresenta il regista in “Immaturi”?

E’ lo specchio soprattutto di una generazione: quella dei quarantenni “immaturi” appunto, che nonostante gli anni che passano si sentono ancora ragazzi e provano un’attrazione travolgente per tutto quel mondo di emozioni e di esperienze che hanno vissuto o che non hanno vissuto fino in fondo quando erano tra i banchi di scuola. Per questo per loro l’annullamento dell’esame di maturità a causa di un errore e il dover ripetere l’ultimo anno di liceo più che una grana pesante da risolvere rappresenta un’occasione imperdibile per rivivere quella leggerezza e quei sorrisi spensierati di amicizia e sentimenti che sono ancora presenti nel loro intimo immaginario quotidiano. Al di là dell’irresistibile spunto comico che la loro immaturità e il conflitto generazionale con gli studenti crea inevitabilmente, il film come la serie tv raccontano con lucidità un problema reale ossia l’essere sempre in ritardo su tutto della nostra generazione. Ci chiamano anche “loosers”, i perdenti, tutti noi nati alla fine degli anni settanta. Ci sarebbero tante riflessioni e studi sociologici e psicologici da approfondire su questo argomento ma io credo, così istintivamente, che uno dei motivi della nostra irrisolutezza potrebbe essere forse anche che ci siamo trovati nelle ultime famiglie che non divorziavano e restavano insieme per salvare la facciata e questo ci ha fatto vivere tra i conflitti di genitori insoddisfatti e ad avere poco slancio e sicurezza nel costruire storie stabili, fare figli, diventare indipendenti. Non so, magari è una riflessione mia inutile ma naturalmente è solo un’ipotesi.

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  • Nella serie tv lei lavora accanto ad un cast d’eccezione, come Ricky MemphisLuca BizzarriPaolo Kessisoglu, Nicole Grimaudo, Ilaria Spada, Maurizio MattioliDaniele LiottiSandra CeccarelliSabrina Impacciatore: come è stato lavorare con questi bravi artisti?

So che può sembrare banale e per di più un luogo comune di noi attori dire che stata un’avventura artistica e umana prodigiosa ma è proprio così!! Pur non essendo tra i protagonisti e arrivando dunque sul set dopo più di due mesi in cui loro lavoravano già insieme, sono stata accolta subito con un allegro e affettuoso senso di amicizia e di stima che è stato, insieme alla guida e all’occhio geniale e poetico del grandioso regista Rolando Ravello, l’ingrediente che mi ha permesso di vivere serenamente e senz’ansia quelle indimenticabili giornate di set. L’esperienza credo sia stata così coinvolgente per tutti che ancora continuiamo a sentirci e a vederci. Abbiamo addirittura anche un gruppo whatsapp!

  • Ci vuole raccontare l’episodio più divertente successo durante la registrazione della serie?

Sicuramente il mio primo giorno di set. Dunque premettiamo che già la vita di una donna per citare Bridget Jones è peggio della vita di un contadino: nel suo diario scrive “ è un continuo potare e spruzzare antiparassitari… ci sono le gambe da depilare, le sopracciglia da strappare, le unghie da curare, gli addominali da esercitare, la cellulite da massaggiare… L’intero processo è così armonico che ti basta trascurarlo per qualche giorno perché vada tutto in vacca”.

Se già tutto questo è un vero e proprio secondo lavoro per una donna, figuriamoci per un’attrice. E poi in telecamera non è come a teatro che se hai un brufolo con un diametro imbarazzante non lo vedono neanche dalla prima fila, in telecamera si vede pure il tipo di insalata che hai masticato se non hai passato il filo interdentale dopo mangiato.

Quindi quando avevo saputo di questo ruolo della professoressa Formighi di latino, le attività contadine femminili si erano intensificate con aggiunta di apparecchio ai denti invisibile, schiarimento dei capelli, smalto semipermanente, insomma tutto ciò che avrebbe potuto rendere la mia immagine ancora più curata e piacevole.

Ed ecco il mio primo giorno di riprese! Arrivo sul set così come ero stata preparata dalle costumiste e truccatrici, con un jeans aderente addirittura 42, capelli sciolti leggermente boccolati, trucco fresco, camicetta e tacchettino… Dentro di me pensavo trionfante: Tutti i miei sforzi sono serviti! Sono piuttosto carina! Anche se mi sentivo un po’ a disagio perché se provi a identificarti nelle categoria delle carine medie, sei sempre perdente perché ci sarà sempre qualcosa da migliorare, da mantenere e da evitare, tipo l’attacco fulmineo di colite che da donna fit con l’addominale con velleità da tartaruga ti trasforma in un attimo in donna premaman ..insomma se ti identifichi con le carine stai sempre sul filo del rasoio…

Appena mi vede, il regista proferisce le seguenti parole: “ Non avete capito! Lei così è troppo gnocca, la dovete sistemare come la classica icona della professoressa brutta e sfigata”.

Allora nel giro di tre minuti ho subito una trasformazione tipo Anne Hathaway nel Diavolo veste Prada ma al contrario. Da più o meno tutto sommato carina a chiaramente brutta come ti dicevo prima: chignon, niente trucco, occhiali, abbigliamento stile suora laica con gonna beige al ginocchio, camicette a fiori, calze color carne e borsa di cuoio tipo vera Tolfa.

E anche se dentro di me ho avuto un attimo di scoraggiamento perché pensato a tutti gli sforzi che avevo fatto a vuoto, in realtà mi sono sentita più a mio agio così, dentro un personaggio chiaro e comico. E soprattutto, quando sei brutta, definitivamente brutta, sei anche più rilassata perché pure se un giorno hai le occhiaie o i denti gialli non da fastidio a nessuno, anzi! Insomma se quando sono arrivata sul set non mi si era filato nessuno, vestita così tutti mi facevano i complimenti perché gli sembravo simpatica e buffa. Evviva noi bruttine insomma!

foto Annalisa Aglioti

  • Condivide il pensiero che oggi il pubblico ama sempre più le serie tv?

E’ vero, il pubblico è innamorato delle serie tv e i personaggi di queste creazioni televisive hanno un potere di fascinazione e di ispirazione artistica fortissima. Penso ad esempio ai magnetici e potentissimi fumetti di Zerocalcare, uno dei più grandi artisti esistenti secondo me, che cita di continuo alcune serie tv americane come parti integranti della vita dei suoi personaggi oppure a tutto l’affetto e le parodie che sono stati in grado di ispirare gli strepitosi attori di Gomorra, una serie tv immensa in grado di stare accanto alle più alte espressioni del grande cinema.

  • Quale è stata la “prova di maturità” più importante della sua vita? A pensarci bene la devo ancora sostenere… 
  • Il teatro rimarrà sempre il suo grande amore o potrebbe pensare a un futuro nel cinema?

Amo tutto di questo lavoro che sia il teatro o il cinema sia come attrice che in altre vesti. L’anno scorso ho girato una delicatissima commedia “Basta poco” per la regia Di Andrea Muzzi e Riccardo Paoletti, l’inverno scorso ho affrontato anche delle regie, spesso scrivo i miei testi o collaboro con altri autori, insegno da dieci anni movimento agli attori della scuola dell’immensa maestra Beatrice Bracco (è stata l’insegnante di alcuni tra più grandi attori italiani , come Claudio Santamaria, Paola Cortellesi, Kim Rossi Stuart) spesso faccio da assistente e trainer ai laboratori del regista Massimiliano Bruno…. Questo elenco non certo per elogiarmi ma per dire che amo tutto quello che riguarda l’arte recitativa e la cosa importante per me è tentare sempre di comunicare con il pubblico, se poi facendo questo si riesce a far emozionare e sorridere nello stesso tempo allora si può andare a dormire contenti.!

  • Annalisa Aglioti nella vita privata…

Non so, bisognerebbe chiederlo a chi mi sta accanto. Quello che so è che spesso vivo alcune situazioni per me intensamente emozionanti a scoppio ritardato, avverto che forse non riuscirei a sostenerle e magari poi ci penso e le rivivo nella mia immaginazione per mesi. Insomma credo di avere una grossa difficoltà con il cosiddetto “carpe diem”. Per il resto credo di aver sempre fatto il giullare di corte, perché avverto sempre come necessario il dover tirar su il morale, far sorridere o distrarre le persone che mi sono vicine.

  • La comicità secondo Annalisa…

E’ qualcosa di misterioso come per tutti credo… se posso dire una cosa in generale è che però sicuramente mi affascinano di più le situazioni e personaggi non dichiaratamente e platealmente comici. Una delle espressioni di comicità che prediligo è quella dei fumetti, che amo infinitamente come i veterani eterni Peanuts, Lupo Alberto o il contemporaneo Simon’s cat.

  • Qual’è il sogno che vorrebbe realizzare?

Ho scritto il mio primo soggetto per un cortometraggio e il mio sogno è che le persone a cui sogno di affidare la sceneggiatura e la regia, possano nutrire interesse per questo mio progetto.

  • Progetti futuri?

Quest’inverno riprenderò come sempre la mia attività come insegnante di movimento per attori e insegnerò anche alla nuovissima e prestigiosa scuola di Claudia Gerini, Acting Academy, a marzo sarò in scena al teatro Tirso di Roma nella scoppiettante commedia “Tre ex in affitto” di Claudio Gnomus e nel frattempo non solo continuo sempre a studiare e a migliorami come attrice, lezione dopo lezione, provino dopo provino ma sto cercando di riscrivere una commedia che avevo scritto dieci anni fa e che vorrei rimettere in scena con altre attrici. E poi se tutto va bene forse dovrebbe esserci anche la seconda serie di Immaturi!

La serie tv andrà in onda a gennaio 2017 su canale 5 ed è prodotta da Marco Belardi (Lotus production).

Il sito dell’attrice: http://www.annalisaaglioti.it/

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