DISTRIBUZIONE INDIPENDENTE
è lieta di presentare
un docufilm prodotto e diretto da
Alfredo Lo Piero
«Quale mondo giaccia al di là di questo mare non so,
ma ogni mare ha un’altra riva, e arriverò».
(Cesare Pavese)
«La libertà non deve morire in mare.
Anche se la mia era già morta in terra la libertà non deve morire comunque».
(un sopravvissuto, ottobre 2013)
Realizzato tra il 2016 e il 2017 con la collaborazione di Guardia Costiera, Medici senza Frontiere, Guardia di Finanza e con il patrocinio di Amnesty International Italia, “La libertà non deve morire in mare” di Alfredo Lo Piero racconta senza filtri la drammatica situazione degli sbarchi sull’isola di Lampedusa, attraverso testimonianze dirette di volontari, sopravvissuti, medici, associazioni, organi di Stato; persone che sono fuggite da qualcuno o qualcosa e altre che – per mestiere, caso, carità cristiana, scelta politica – le hanno accolte e salvate.
Con intento meramente documentaristico, nel senso più spoglio e autentico del termine, il lavoro di Alfredo Lo Piero restituisce voce a chi ce l’ha fatta, a chi era presente sul posto al momento degli sbarchi, a chi lavora ogni giorno per affrontare e gestire al meglio una situazione sempre più delicata e difficile. E in punta di piedi, lontano da retorica, sensazionalismi e facile tifo da stadio – a cui troppo ci ha abituati la comunicazione mediatica in tema di immigrazione – restituisce il ricordo di chi non c’è più, uomini, donne, bambini, esseri umani, la cui vita si è fermata in mare, a due passi dalla meta e dalla libertà.
A rendere possibile un progetto così complesso, l’umana e gratuita partecipazione di un cast tecnico di professionisti, che hanno fornito supporto, vicinanza, competenza. Sono stati impiegati operatori subacquei, piloti di droni, operatori all’estero, traduttori, centri accoglienza, si è fatto ricorso all’archivio filmico della Guardia Costiera, Guardia di Finanza e Medici Senza Frontiere, sono state rintracciate le testimonianze dei protagonisti e dei sopravvissuti, tutti liberi di raccontare la propria verità di fronte alla telecamera.
“La libertà non deve morire in mare”, visto oggi, è quasi un documento storico, tanto è cambiata l’Italia e l’assetto sociopolitico in soli due anni, come spiega l’autore: «Il mio non è un film politico, lotterò sempre per non farlo strumentalizzare o percepire come tale; è un film umano, realizzato in un periodo storico, se pur recente, differente da quello attuale: mai avrei immaginato che a distanza di appena due anni quegli stessi “eroi”, con e senza divisa, potessero essere additati, vincolati, obbligati a nuovi protocolli, drastici e fuori da ogni ragione».
“La libertà non deve morire in mare” esce nelle sale giovedì 27 settembre con Distribuzione Indipendente.
TRAILER UFFICIALE
SINOSSI.
Si parla spesso di immigrazione in termini di cifre: il computo statistico dei vivi e dei morti, chi ce l’ha fatta e chi no. Ma dietro l’asetticità dei calcoli ci sono le storie, le vite, i sogni spezzati e i sogni ancora da inseguire. Si parla e si scrive tanto di immigrati, ma al di là dell’abuso tematico – e delle sue ricadute sul sociale – vogliamo continuare a pensare ai vissuti che stanno dietro le facce spaurite e le braccia tese delle foto sugli schermi e sui giornali. Vogliamo pensare alle lacrime e ai sorrisi, alla speranza e alla paura dei migranti, spogliati dallo status di oggetto di cronaca. “La libertà non deve morire in mare” nasce, in qualche modo, da questo pensiero. Dalla volontà di restituire voce a chi, sin qui, non l’ha mai avuta o ne ha avuta poca, con un intento meramente documentaristico, nel senso più spoglio, verista e autentico del termine.
LA LIBERTÀ NON DEVE MORIRE IN MARE | CAST & CREDITS
Realizzato con la collaborazione di Guardia Costiera, Medici senza Frontiere, Guardia di Finanza e con il patrocinio di Amnesty International Italia
Regia: Alfredo Lo Piero
Con: Giacomo Brignone (il pescatore), Brigitte Paul Souleye (sopravvissuta), Caterina Famularo (psicologa a Lampedusa), Costantino Baratta (testimone), Osaro Adosa (sopravvissuto), Fabio Bia (Tenente Guardia di Finanza), Ghideon (sopravvissuto), Grazia Migliosini (testimone), Onder Vecchi (testimone), Paolo Monaco (Capitano Guardia Costiera), Magaye (Pap) Sylla (mediatore culturale), Pietro Bartolo (medico a Lampedusa), Riccardo Noury (portavoce Amnesty International Italia), Raoul (sopravvissuto), Simone D’Ippolito (subacqueo)
Voce fuori campo: Alfredo Lo Piero
Aiuto regia: Giuseppe Bennica
Assistente alla regia: Giovanni Romolo Flaccomio
Scrittura filmica e Montaggio: Claudio M. Cutry
Assistenti al montaggio: Claudio D’Elia e Giovanni Romolo Flaccomio
Musiche: Paolo Vivaldi e Matteo Musumeci
Direttore della Fotografia: Giuseppe Bennica
Operatori di ripresa: Giuseppe Bennica, Giovanni Romolo Flaccomio, Damiano Macca, Andrea Scimone, Davide Scicall
Operatori di ripresa subacquea: Giuliano Martino, Manuela Balbo (Centro Immersioni Acitrezza), Daniele Lombardo, Massimo Lombardo, Simone Musumeci, Rocco Canella
Operatori Drone: Giuseppe Bennica, Maurizio Pievani, Claudio Valerio (Va.Le. Cinematografica 78)
Costumi: Alfonso Zappulla
Scenografie e location: Mirko Miceli
Storyboard e bozzetti: Samantha Lizzio
Grafica e design: Aldo Torrisi
Consulenza alla scrittura: Mario Bonanno
Consulenza amministrativa: Orazio Somma
Prodotto da: Alfredo Lo Piero
Paese: Italia, 2017
Genere: Documentario, Drammatico
Durata: 77 minuti
Uscita sala: giovedì 27 settembre 2018
Trailer: https://youtu.be/ft40dgo2pi4