STAR BENE A SCUOLA

 

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STAR BENE A SCUOLA

Oggi per molti bambini è iniziata la scuola, un’avventura che viene vissuta con gioia e entusiasmo, ma per alcuni alunni, invece, con timore e ansia. L’inizio del viaggio scolastico è un percorso delicato  e importante che deve essere affrontato con attenzione sia dai genitori sia dagli insegnanti. Ecco qualche consiglio della dott.ssa Milena Giacobbe, psicologa dell’età evolutiva:

Star bene a scuola. Ovvio, ma forse non si riflette abbastanza sul fatto che ogni bambino ha diritto di stare bene a scuola, indipendentemente dalle sue capacità.

Troppo spesso la scuola ha come obiettivo principale il raggiungimento di determinate capacità cognitive, tralasciando che, per farlo, a volte passa in secondo piano il benessere dei bambini, soprattutto di quelli che fanno fatica a tenere i ritmi dei coetanei.

Angela è una bambina che quest’anno sta affrontando la scuola secondaria di primo grado, ma la accompagnano, oltre alle paure tipiche dei coetanei, anche quelli che gli specialisti chiamano tratti autistici.

Questi le hanno impedito di imparare a leggere e scrivere, Angela riconosce i numeri, ma non sa bene a cosa servano.

Non le hanno invece impedito di gioire non solo quando può giocare, ma anche quando scopre aspetti del mondo che la circondano che non aveva notato fino a quel momento.

Angela ha bisogno che qualcuno la accompagni a conoscere la realtà che le sta attorno per non averne paura.

La scuola è in grado di accogliere Angela e permetterle di stare bene a scuola?

Secondo me è possibile, ma solo a una condizione: cercare di rispondere ai “bisogni educativi speciali” senza rifarsi a protocolli standardizzati, ma preoccupandosi di quello di cui Angela ha  veramente bisogno. Non ha bisogno di stare seduta in classe mentre i compagni ascoltano una spiegazione di storia e lei con  difficoltà ascolta la sua insegnante di sostegno che cerca di interessarla a fare un disegno almeno vagamente inerente alla lezione degli altri. Non ha bisogno di recitare a memoria i numeri in inglese fino a dieci così, almeno, anche a lei segue un programma di lingua straniera.

Ha bisogno invece di imparare ad utilizzare il denaro, di muoversi sicura all’interno dell’edificio scolastico, di trascorrere del tempo di qualità con i compagni in attività che siano per tutti gratificanti.

Permettere ai compagni di  Angela di conoscere le sue caratteristiche al di là della sua patologia non solo aiuterà lei a star bene a scuola, ma sarà occasione di crescita anche per i compagni.

 

La diversità non va accettata. Va capita e rispettata. E la scuola può essere in prima linea per promuovere questo concetto e il benessere di tutti i suoi alunni.

 

Dott.ssa Milena Giacobbe

Psicologa dell’età evolutiva

Viale Buonarroti, 13 Novara

Cel. 348.3173462

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