“Un triangolo rosa” di Paolo Arigotti, un romanzo sulle persecuzioni delle persone omosessuali da parte dei regimi fascista e nazista

 Cari lettori,

in un momento delicato come questo in cui l’approvazione di una legge sull’idea di famiglia e di diversità divide l’opinione pubblica e in cui ognuno di noi ha diritto di esprimere liberamente il suo consenso o il suo dissenso, voglio presentarvi un romanzo storico dedicato alle persecuzioni delle persone omosessuali da parte dei regimi fascista e nazista, “Un triangolo rosa” di Paolo Arigotti.

Un romanzo che ci farà riflettere criticamente su una questione molto spinosa e ci farà conoscere dei particolari storici sul mancato rispetto del poter vivere la propria vita e la propria omosessualità senza nascondersi o vergognarsi.

Un tema molto delicato di cui bisogna sempre continuare a parlare, sempre, per rendere la scelta di vita individuale sempre libera, sempre sentita, senza stupidi e inutili pregiudizi.

“30 gennaio 1933. Adolf Hitler è nominato cancelliere della Germania, divenendone in breve tempo padrone assoluto.
La notizia arriva in Italia, dove il giovane Marco, impiegato di notaio, è al lavoro, mentre Berlino festeggia con fiaccolate e processioni pagane per le vie della città.
Tra i giovani che sfilano per le strade della capitale tedesca c’è il giovane Klaus, al quale a breve un alto ufficiale delle SS, Walter Schellenberg, offrirà un posto nei pretoriani di Hitler, aprendogli le porte ad una luminosa e fulminante carriera, che lo porterà a collaborare alla notte dei lunghi coltelli ed alla nascita dei primi lager.
Marco viene convocato qualche tempo dopo a colloquio privato dal suo datore di lavoro, l’anziano notaio ebreo Spagnoli, che gli anticipa, con una lungimiranza sorprendente, i successivi eventi, tra i quali la campagna d’Etiopia e l’avvicinamento dell’Italia fascista al terzo Reich, compreso il varo delle leggi razziali.
Marco riceve un’offerta di collaborazione con non meglio precisate forze d’opposizione, decidendo di accettare in nome degli ideali di libertà appresi dal padre, convinto socialista.
Grazie ad una fitta rete, Marco entra in contatto con un giovane e brillante avvocato, Luigi Marini, con il quale instaura una solida amicizia destinata, con l’andare del tempo e dopo i gravi lutti che colpiscono il giovane, a diventare una relazione sentimentale, tenuta nascosta a tutti.
Gli eventi precipitano e i venti di guerra soffiano sempre più forti, mentre tutti i fatti pronosticati da Spagnoli si avverano implacabilmente.
Poco dopo l’inizio della guerra anche Spagnoli muore, lasciando una grossa eredità a Marco, unitamente al compito di proseguire nella rete di contatti clandestina che, inutilmente, aveva cercato di evitare l’entrata in guerra dell’Italia.
Sul letto di morte l’anziano uomo confiderà a Marco di sapere tutto del suo rapporto con Luigi, raccomandandogli grande prudenza e testimoniandogli in questo modo il suo profondo affetto.
La dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940, fortemente voluta da Mussolini nell’illusione di non combatterla, trascina il paese in un conflitto devastante, mentre Marco e Luigi avviano una collaborazione sempre più stretta con il Vaticano, assumendovi impieghi delicati ed importanti.
I due ragazzi vengono a sapere degli orrori perpetrati nei campi dell’est Europa, anche a danno di persone che vivono la loro stessa condizione, come già noto a Luigi grazie ai rapporti instaurati con alcuni giovani tedeschi prima dell’avvento al potere del nazismo.
Durante un ricevimento ufficiale, Marco, presente nella nuova veste di funzionario presso la segreteria di stato vaticana, fa la conoscenza di un giovane ufficiale nazista, in servizio da poco nella capitale italiana: Klaus.
Per tre anni le cose restano immutate per Marco e Luigi, che portano avanti segretamente la loro relazione, mentre la guerra travolge l’Italia ed il fascismo, a
causa di una serie di rovinose sconfitte, che a poco a poco minano lo stesso mito dell’invincibilità tedesca.
Lo sbarco alleato in Sicilia spinge il Re, fino a quel momento sostenitore del fascismo, a destituire il Duce ed a chiedere un armistizio, che però causa l’invasione tedesca del Paese.
L’occupazione dà avvio ai progetti di rastrellamento degli ebrei romani, che Marco e Luigi cercano di evitare; in quella occasione conoscono e stringono amicizia con la famiglia di Deborah, appartenente alla comunità ebraica della capitale.
Tra la donna e Marco nascerà immediatamente un rapporto molto forte, e Deborah gli confiderà di aver capito la natura del suo rapporto con Luigi.
Le loro attività clandestine vengono spiate e riferite ai nazisti da un sacerdote collaborazionista, mosso da intenti personali ed egoistici, che conducono all’arresto di Marco e Luigi, proprio ad opera di Klaus.
L’ufficiale, richiamato in Germania per prestare servizio ad Auschwitz, dove nel frattempo sono stati deportati Deborah e la sua famiglia, chiede ed ottiene di portare con sé i prigionieri, per spingerli a collaborare.
In realtà, i motivi sono altri.
Klaus, invaghitosi di Marco, lo vuole e gli propone un patto: concedersi a lui in cambio della salvezza per sé, il compagno e Deborah.
Marco è costretto ad accettare; dopo qualche tempo Klaus, che già nutriva seri dubbi sugli stermini perpetrati ad Auschwitz, si convince che occorre fare qualcosa e spinto dai suoi sentimenti per Marco decide di collaborare con lui, favorendo la sua rocambolesca fuga assieme a Luigi.
Il loro intento di portare al mondo libero le prove degli eccidi non raggiunge lo scopo desiderato, mentre il rapporto tra Marco e Luigi entra in crisi quando quest’ultimo si rende conto che pure Marco si è innamorato di Klaus.
Tornati a Roma Marco rivede Klaus, che gli confida di aver tradito; il giovane, dopo la liberazione della città, decide di proseguire la lotta contro il nazismo, unendosi ai partigiani del nord, anche per non abbandonarlo.
A Firenze Marco riceve l’incarico di farsi portatore a Mussolini di una proposta di pace vaticana, purtroppo senza successo.
Il giovane resta a Milano, dove nel frattempo è stato inviato Klaus; i due si rivedono e per breve tempo vivono il loro amore.
La scoperta del tradimento da parte delle SS, determina l’arresto di Klaus e dello stesso Marco, il quale, in occasione di una nuova fuga, viene ferito a morte; dopo mille vicissitudini morirà a Milano, proprio il giorno della liberazione.
Klaus, rimasto solo, viene arrestato e processato per crimini di guerra, ma eviterà la condanna a morte grazie alla difesa di Luigi, che metterà da parte risentimento e preconcetti per ottemperare alle ultime volontà di Marco.
Deborah, sopravvissuta ai campi grazie a Klaus assieme alla figlia Ester, resterà loro vicina, contribuendo all’assoluzione dell’ufficiale nazista.
Quando Klaus verrà rilasciato, i due torneranno assieme a Roma, dove tra loro nascerà una relazione stabile, destinata a durare mezzo secolo, senza mai dimenticare il compianto Marco.”

L’autore: PAOLO ARIGOTTI

Nato a Cagliari il 26 maggio 1973, Paolo Arigotti si laurea in Giurisprudenza nel 1998 e nel 2020 in Storia e società presso la Facoltà di Studi umanistici dell’Università di Cagliari (laurea magistrale).

Essendo da sempre un grande appassionato di storia, viaggi, lettura, scrittura e cinema, fa il suo esordio nel mondo letterario con il romanzo “Un triangolo rosa”, incentrato sullo sterminio dei gay sotto il nazismo, premiato con diploma d’onore della giuria per la narrativa edita nell’ambito del concorso internazionale Il Molinello 2016, pubblicando nel 2018 Sorelle molto speciali, dedicato alla condizione delle persone Down negli anni Trenta del secolo scorso.

Paolo Arigotti, inoltre, è autore di diversi racconti pubblicati in varie antologie e di un manuale giuridico.

Il collegio dei segreti è il suo terzo lavoro dato alle stampe e stavolta l’autore si è concentrato, con una trama ricca di riferimenti storici e colpi di scena per catturare attenzione del lettore, alla storia degli oppositori interni del nazismo.

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/paolo.ari.5

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