Intervista a Eleonora Bellini, bibliotecaria nella vita e scrittrice per passione

Buongiorno amici lettori,

oggi voglio proporvi l’intervista a una scrittrice molto amata e conosciuta, Eleonora Bellini.

Originaria di Belgirate, l’autrice ha dedicato la sua vita al suo lavoro che per lei è stata una vera e propria passione: la bibliotecaria.

Durante la sua carriera è riuscita a promuovere con entusiasmo la lettura, organizzare corsi, laboratori e a offrire costruttive opportunità ai suo lettori; ha anche organizzato numerose mostre d’arte e incontri con gli autori.

Giurata di importanti concorsi e collaboratrice di numerose riviste, Eleonora ha pubblicato vari libri.

Per la letteratura dell’infanzia ricordiamo, ad esempio Piccole Rime, La Casa della Fantasia, Una scatola piena di treni, margherite, triangoli, I laboratori della fantasia, Vivilibro, Ninna nanna per una pecorella, Specchiarsi, Casa di luna e Piano piano, lento, lento .

Con grande successo ha realizzato anche opere di poesia e letteratura per tutte le età, come Laboratorio per Rodari, La poesia e la vita, I nemici svegli, Le ceneri del poeta, Stanze d’inverno, Prove d’autunno.

Vincitrice di numerosi premi letterari (molto significativi, come Guido Gozzano nel 1987), l’abbiamo intervistata per voi:

Buongiorno Eleonora, lei è autrice di numerosi libri per bambini. Ci può presentare alcune storie che ha pubblicato?

Vi presento innanzitutto “Ninna nanna per una pecorella” (Topipittori), storia in rima uscita nel 2009 e ancora gradita a tanti bimbi, piccini, grandicelli e così così. Questo albo è stato tradotto in francese, spagnolo e corso e ne esiste una versione in simboli WLS (Uovonero). Può essere un libro per la nanna, un libro per contare, ma anche un libro per superare il buio, la paura della notte oscura e sentirsi rassicurati tra le zampe di una mamma molto speciale.

Altre storie in rima, più recenti, sono “Casa di luna” (Il Ciliegio), “La casa in riva al mare” (La fabbrica dei segni), “Piano piano, lento lento” (Voglino). Le storie in rima devono essere essenziali, senza sbavature, gradevoli e chiare nel messaggio. La lettura dura poco, ma il messaggio rimane.

Tra le prose ricordo “L’elefante e la formica. Gandhi nelle lettere del nonno”, una vita del Mahatma narrata da un nonno che scrive al nipotino e i due gialli di Adalgiso (Il mistero del maniero e Il mistero dell’ape-car, Edizioni La Ruota), che risvegliano sempre tante idee nei bambini, i quali poi me le riferiscono durante gli incontri.

• Come nascono, in genere, le idee per scrivere nuove storie?

Per quanto mi riguarda, non c’è una costante. Possono nascere a seguito di una fantasia, di un ricordo o nell’incontro con fatti reali. Poi, dopo l’idea iniziale, ogni storia va per la sua strada, liberamente, come avviene nella vita.

Come si è avvicinata al mondo dei libri per l’infanzia?

Sono stata per alcuni anni insegnante e poi per quattro decenni bibliotecaria. Il processo di avvicinamento ai libri per l’infanzia è stato naturale, dato che in biblioteca non mi occupavo solo dei fondi antichi e per adulti. Un ruolo importante lo hanno avuto gli anni Settanta del Novecento, anni di fermento pedagogico e creativo, anni di nascita e crescita di libri per ragazzi di qualità. Cito soltanto, a mo’ di esempio, la Libreria dei Ragazzi di Milano fondata da Roberto Denti, importantissimo punto d’incontro, di conoscenza e di apertura al mondo per chi operava, come me, in provincia, in condizioni non sempre facili. Cominciare a scrivere per ragazzi è venuto dopo, come occupazione rubata al tempo libero.  

• È stato difficile per lei trovare dei seri editori e realizzare questo sogno letterario?

Non particolarmente, anche se il mondo editoriale italiano è complesso e anche se vivere in provincia non aiuta nemmeno per questo aspetto.

• Secondo la sua esperienza, è stato facile trovare un illustratrice/ore che fosse in grado di mettere su carta ciò che lei voleva trasmettere con le tue parole?

Le scelte degli illustratori sono state effettuate sia dall’editore che da me, nel caso di progetti elaborati in comune. Ho sempre incontrato, sinora, illustratrici e illustratori capaci di interpretare con partecipazione,  competenza e spesso con entusiasmo i testi.

• Cosa pensa del panorama attuale della letteratura per l’infanzia?

Come accennavo sopra, è un mondo complesso, ma anche ricco e aperto a infinite possibilità di dialogo, di conoscenza, di incontro con ciò che è bello.

Come descriverebbe l’importanza della lettura in questa fascia di età?

Credo che leggere sia importante a ogni età. Naturalmente ai più piccini leggeranno gli adulti, ad alta voce, e sarà davvero un atto di gentilezza e di affetto nei loro confronti. Ma ascoltare un adulto che legge è molto gradito anche in età successive e consiglierei di proseguire a scuola o a casa, quando si può, in questo senso. Poi, naturalmente, la lettura autononoma consente di ampliare le possibilità di scelta e di immergersi nel libro nei tempi e nei modi che ci sono più consoni.

• Che rapporto ha con i social?

Discreto. A volte mi ci perdo, però, e non amo i video che invece imperversano.

• Eleonora Bellini nella vita di tutti i giorni…

Una vita molto appartata, tra il bibliotecario, il rurale e l’eremitico.

Cosa consiglierebbe a uno ragazzo/a che volesse intraprendere la carriera di scrittore?

Gli consiglierei di leggere, di avere pazienza, di dare valore alle parole e allo stile, di guardare sempre agli esempi alti, ai maestri.

• Progetti futuri…

Quelli che nascono giorno per giorno, le occasioni che giungono magari inaspettate, la riflessione, l’osservazione e l’ascolto.

Intervista di Isa Voi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Verified by MonsterInsights