Intervista ad Andrea Farotto:” Ci sono giorni…”, un invito a riscoprire le cose belle che ci circondano

Cari amici,

in questi giorni ho avuto il piacere di leggere un albo illustrato che ho apprezzato molto, “Ci sono giorni…” di Andrea Farotto.

Grazie a un linguaggio semplice e familiare al mondo infantile, questo testo riesce a lanciare un messaggio importante e profondo: l’invito dell’autore, infatti, è quello di imparare a vivere le nostre giornate dedicando attenzioni anche ai particolari che spesso trascuriamo per distrazione, fretta, disattenzione. Indaffarati e sempre di corsa, perdiamo di vista le cose belle della vita e non riusciamo a comprendere che sono proprio i piccoli gesti, quelli dedicati agli altri, che ci rendono più felici.

Le raffinate immagini di questo libro, edito da Caissa Editore, sono state realizzate dall’illustratrice Lucia De Marco.

Andrea Farotto, imprenditore e padre di tre bambini, hapubblicato altri testi per l’infanzia: The Rainbow Hunters , Les Chasseurs d’arcs en ciel, La vèritè est comme un oiseau!.

Ho avuto il piacere di incontrate l’autore e intervistarlo per voi:

  1. Ciao Andrea, hai da poco dato alle stampe il libro illustrato “Ci sono giorni…”. Di cosa parla?
    Ci sono giorni in cui la gente è così indaffarata da non avere tempo di notare qualcosa di bello.
    E se invece investissimo un attimo del nostro tempo per guardarci intorno e scoprire le meraviglie che ci circondano?
    Il libro Ci sono giorni… parla di città e di distrazione, di traffico convulso ma anche di tutte quelle cose belle che certe volte ci lasciamo sfuggire per disattenzione.
  1. Come è nata l’idea di questo libro?
    L’idea di raccontare questa storia è nata nel momento in cui i miei figli mi hanno ricordato l’importanza di vivere la vita con uno spirito di meraviglia.
    Quando, nei momenti di sconforto, ho ritrovato il sorriso scoprendo tra le mie carte i disegni di mia figlia Antonella, che mi ritraggono al suo fianco, incorniciati in cuori rosa.
    Quando, a fine giornata, mi sono sorpreso ad aprire lo zainetto di scuola di mio figlio Angelo, trovandolo pieno di rametti, foglie, sassi e gusci di lumaca.
    Quando, ancora oggi, l’unica parola che mia figlia Allegra all’età di due anni pronuncia in maniera chiara è “papà”.
  2. È stato difficile per te realizzare questo sogno letterario?
    Il libro Ci sono giorni… è frutto di una lunga collaborazione, che è stata anche un’opportunità estremamente formativa per un autore esordiente come me e per la quale ringrazio Yuri Garrett, Direttore Editoriale di Caissa Italia, e Tatiana Pepe, Redattrice e Responsabile della collana Kids.
    Ognuno ha contribuito condividendo opinioni ed esperienze, tanto che la storia è un racconto scritto e illustrato in cui si intrecciano differenti narrazioni. Il manoscritto originario ha giovato di una progressiva semplificazione, con l’intento di lasciare il tempo a chi legge, o ascolta e osserva le illustrazioni, di riflettere e immedesimarsi nei personaggi che si incontrano in ogni pagina. Yuri e Tatiana hanno saputo cogliere l’essenza della storia e, grazie alla loro visione, abbiamo trasformato il testo affinché ogni parola trovasse la giusta collocazione.

4. Il testo è stato illustrato da Lucia de Marco; è stato facile trovare
un’illustratrice che fosse in grado di mettere su carta ciò che tu volevi
trasmettere con le tue parole?

Nel suo libro Leggimi prima, Irene Greco spiega bene come “gli albi illustrati
sono un sistema complesso nel quale le energie creative dell’autore,
dell’illustratore e dell’editore convergono, al fine di realizzare un progetto
graficamente e morfologicamente coerente”.
Anche nel caso specifico dell’albo Ci sono giorni…, “tutto comunica qualcosa:
la copertina, i risguardi, il frontespizio […]. Niente viene lasciato al caso” 1.
Il merito di avere individuato l’illustratrice è di Davide Calì, fumettista e scrittore
italiano di letteratura per ragazzi, che in questo progetto ha ricoperto il ruolo di
Art Director.
Lucia ha condiviso il messaggio che si voleva trasmettere e ha accettato di
illustrare il testo. Tutte le tavole sono state dipinte a mano con la tecnica
dell’acquerello e del guazzo: è stato un procedimento lungo e laborioso, e ritengo
che il risultato sia meraviglioso!

5. Cosa pensi del panorama attuale della letteratura per l’infanzia?
La mia concezione di letteratura per l’infanzia condivide pienamente la visione
offerta da Giorgia Grilli nel suo saggio Di cosa parlano i libri per bambini, che
ribalta stereotipi e luoghi comuni relativi ai libri per bambini come strumenti
consapevolmente pedagogici e cerca di portare alla luce la linfa di cui si nutrono
quei libri che possono realmente dirsi letteratura. La grande letteratura per l’infanzia è quella che si sforza di avvicinare noi adulti a una dimensione che ci è estranea, di cui ci siamo dimenticati. Di questa letteratura abbiamo bisogno, come cultura, come comunità adulta, per scoprire cose di noi che altrove non coltiviamo e che quindi non sappiamo più.

6. Come ti sei avvicinato al mondo dei libri per bambini?
Diventare padre ha riacceso il mio desiderio di realizzare i miei sogni d’infanzia.
Leggere ai e con i bambini è un gesto di condivisione e amore. Attraverso i libri
e le storie, ho imparato a osservare, ascoltare e conoscere i miei figli, creando con
loro una relazione più aperta, libera e felice.

7. Come descriveresti l’importanza della lettura in questa fascia di età?
Che leggere faccia bene è una consapevolezza ormai condivisa: diversi studi
scientifici dimostrano a più livelli i vantaggi della lettura ad alta voce al bambino
in età precoce.
Ma più che leggere al bambino o con il bambino, è necessario imparare a leggere
i bambini.
La lettura condivisa è un modo meraviglioso di entrare in comunicazione con il
bambino, ma non deve diventare un assillo e una attività obbligatoria.
Pertanto, l’importanza della lettura risiede nella disponibilità, nella presenza, nel
tempo e nell’amore che mamme, papà, nonni, maestre/i, insegnanti e educatori
donano ai loro bambini.

8. Che rapporto hai con i social?
Le mie pubblicazioni sui profili di Facebook e Instagram sono occasionali. La
mia attività è volta a condividere la mia bibliografia e particolari eventi legati ai
miei libri.
Sono consapevole del potenziale offerto da questi strumenti di comunicazione,
ma preferisco farmi conoscere attraverso le mie storie, che si ispirano a fatti della
mia vita realmente accaduti e raccontano aspetti della mia personalità.

9. Andrea Farotto nella vita di tutti i giorni… Quando non sono occupato a svolgere il mio lavoro principale, trascorro il tempo a inventare nuovi modi per migliorare la creatività dei bambini attraverso il gioco e l’alfabetizzazione. I miei tre figli sono la mia fonte di ispirazione più redditizia. Al momento, non hanno ancora raggiunto i 6 anni di età e adorano gli albi illustrati. Prima di andare a dormire, chiedono sempre a me o a mia moglie di leggere per loro. Adorano leggere i libri anche in maniera indipendente, durante il giorno in un angolo accogliente della loro camera da letto, all’interno di una tenda costruita con lenzuola o i panni stesi ad asciugare sullo stendino. Nonostante riescano appena a leggere qualche parola scritta, le illustrazioni sono sufficienti per dare libero sfogo alla loro immaginazione. Le storie avventurose sono le loro preferite, e ogni giorno mi chiedono di unirmi a loro in spedizioni ispirate ai loro libri favoriti. L’immaginazione dei bambini è davvero sorprendente, vivere con loro è sempre una grande avventura!

10. Progetti futuri?
Si! Nuovi progetti di albi illustrati saranno presto pubblicati, in Canada, Italia e
Corea: alcuni sono libri inediti, altri invece sono traduzioni di miei testi
originariamente editi in lingue straniere.
Inoltre, alcuni miei manoscritti sono in cerca di illustratori/illustratrici e editori
interessati: spero che anche questi progetti verranno presto resi pubblici!

Intervista di Isa Voi

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