Intervista a Emiliano Reali: “Il seme della speranza, un fantasy per risvegliare il desiderio di ri-amare il mondo e la natura”

Cari lettori,

oggi ho intervistato per voi il giovane scrittore Emiliano Reali, autore del libro fantasy “Il seme della speranza”, dato alle stampe recentemente con una nuova coinvolgente edizione (Scatole Parlanti).

Il romanzo gode della prefazione del giornalista Cecchi Paone e affronta tematiche molto profonde, lontane da ogni banalità: l’inquinamento, la prostituzione, il desiderio moderno di accumulare denaro e raggiungere disperatamente il successo, il cambiamento climatico e altre riflessioni che invitano il lettore a sperare in un mondo più sano, equilibrato e “genuino”.

Protagonisti di questa storia sono il Mondo delle Divinità e degli Spiriti e la Terra: il primo ricco di energie benefiche e personaggi positivi, il secondo invaso da sentimenti nemici e artefatti, come l’invidia e l’egoismo.

Emiliano Reali ha pubblicato molti romanzi, alcuni dei quali tradotti in inglese, come 0rdinary, Maschio o Femmina’, Se Bambi fosse trans, La Reggia di luce: in molte opere affronta il tema della diversità e dell’ identità sessuale, approfondendo aspetti spesso delicati e “scomodi”.

Il testo è già stato proposto per gli alunni di molti istituti scolastici d’Italia ed è stato accolto per l’organizzazione di alcuni laboratori, dove vengono valorizzati soprattutto alunni disabili.

Conosciamo meglio l’autore e i suoi pensieri:

  1. Ciao Emiliano, è da poco stata data alle stampe la nuova edizione del tuo romanzo: puoi parlarci di “Il seme della speranza?

E’ un romanzo fantasy fortemente incentrato sul rispetto per il prossimo e per la natura. Da alcuni è stato definito un eco-fantasy e devo ammettere che la cosa mi ha fatto piacere. Attraverso la dicotomia tra il mondo incantato degli spiriti e delle divinità, governato dall’armonia, e il pianeta terra, in costante disfacimento, si ha modo di avventurarsi e riflettere. Le pagine sono animate da magia, amicizia, tradimenti, battaglie, ma anche dalla quotidianità che noi tutti viviamo.

  • Qual è il messaggio che vuoi trasmettere ai tuoi lettori?

L’importanza del rispetto per ciò che è altro da noi, di riuscire a imparare dai propri errori, e soprattutto che la speranza non è mai persa.

  • A chi consigli la lettura di questo romanzo?

A tutti, è un libro che va bene sia per i ragazzi che per gli adulti, è importante anche per i più grandi coltivare il bambino che hanno dentro e che da troppo non ascoltano.

  • Tu lotti tutti i giorni contro i pregiudizi e le discriminazioni legate alla diversità. Qual è secondo te la situazione oggi in Italia?

Tra due giorni si discuterà per l’approvazione del DDL Zan. Io trovo vergognoso che in un paese che si definisce civile non esista ancora una legge che tuteli le persone vittime di discriminazione, che non possono vivere serenamente per colpa dell’odio e dell’ignoranza. Tutto l’ostruzionismo che alcuni personaggi politici stanno facendo con lo scopo solo di affossare il processo è allucinante.

  • Cose bisognerebbe fare per superare queste inutili limitazioni mentali?

Educare all’inclusione, all’alterità, portare la conoscenza a rischiarare il buio dell’ignoranza. Il fatto che si contesti per esempio nella discussione sul DDL Zan l’educazione e l’informazione sessuale nelle scuole ha un chiaro scopo. Mantenere i giovani all’oscuro creerà adulti ignoranti e manipolabili e alcuni personaggi politici proprio questo auspicano. Influenzare persone che non conoscendo si fideranno dell’odio e delle menzogne che loro spargeranno come vere, questo è il loro fine ultimo. Dobbiamo fermarli.

  • Come è la tua vita da “scrittore”?

       Difficile, complessa, vivere di scrittura è impossibile se si escludono pochissimi casi. Le dinamiche del mondo editoriale sono complesse e per affermarsi non basta scrivere e farlo bene. Ma non mi sono mai arreso e non ho intenzione di farlo. Le parole per me sono necessarie, un’urgenza alla quale non riesco a sottrarmi. Fortunatamente all’attività di scrittore affianco quella di giornalista, quindi quando uno dei due mondi mi delude troppo, prendo una pausa rifugiandomi nell’altro.

7 Come giudichi il mondo dell’editoria oggi?

Accipicchia avevo anticipato involontariamente questa domanda. Quindi cercherò di rimediare dicendoti che scrivo solo e unicamente di mattina e pomeriggio, solo col silenzio, solo quando non ho altri impegni ravvicinati in modo da potermi prendere tutta la calma necessaria. Lo faccio nel mio studio, o in giardino quando non è affollato da zanzare, se sono in viaggio invece ho sempre un taccuino disponibile. Forse era questo che intendevi con vita da scrittore nella domanda precedente?

  • Progetti futuri?

Svariati, sia in Italia che all’estero, preferisco non anticipare nulla. Però posso dirti che non vedo l’ora che esca l’audiolibro de Il seme della speranza per il CILP, il Centro internazionale del libro parlato, grazie alla passione e alla voce multiforme di Stelio Alvino che ha reso possibile la realizzazione di questo progetto. Un modo per portare la mia storia anche alle persone ipovedenti, cieche, allettate, distrofiche, dislessiche, una maniera per abbattere le barriere. Non è poi questo che dovrebbe fare la cultura?

Il sito dell’autore: http://www.emilianoreali.it/

Intervista di Isa Voi

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