Intervista alla scrittrice Valentina Dada Villani: “Il medaglione del tempo”, un viaggio tra mondo reale e immaginario

Ciao amici,

in questi giorni ho avuto il piacere di leggere “Il medaglione del tempo” di Valentina Dada Villani, un romanzo per ragazzi ricco di colpi di scena e personaggi carismatici.

Edito da L’Erudita edizioni, questo racconto è ambientato tra mondo reale e mondo immaginario e racconta la storia di Beba, una ragazza estremamente curiosa e intraprendente, sempre pronta a lanciarsi in nuove avventure. Beba ha tutte le caratteristiche che una volpina venuta da una terra lontana sta cercando e il loro incontro darà il via a una mirabolante avventura, tra streghe bizzarre, malvagi stregoni, sciamani e animali parlanti di ogni genere.

Valentina Dada Villani è una giornalista con la passione della pittura e della fotografia e dedica il suo tempo libero ai viaggi.

“Il medaglione del tempo” è il suo romanzo pubblicato recentemente da L’erudita Edizioni. Ci può parlare del suo libro?

Il medaglione del tempo è un romanzo avventuroso e, in quanto tale, se ne va in giro per il mondo. Se ne va in giro per un mondo reale e al tempo stesso immaginario, all’interno di un susseguirsi di avvenimenti pericolosi e divertenti, curiose scoperte e incontri inaspettati, con un profondo sguardo sulla società attuale e tanti piccoli spunti di riflessione tra le righe, il tutto scritto in chiave burlescamente ironica.

Come è nata l’idea di questo romanzo?

L’idea è nata parecchi, anzi parecchissimi anni fa, quando la mia sorellina Margherita che oggi ha diciannove anni, all’epoca ne aveva sei. Mi domandavo come poter rispondere alle questioni che una bambina così piccola mi poneva circa i fatti della vita, volevo darle delle spiegazioni che la aiutassero a comprendere ciò che aveva bisogno di sapere, senza incidere troppo con le mie idee sulle sue, cercando nel limite del possibile di lasciare spazio ai suoi pensieri e alle sue valutazioni. Così iniziai a narrarle questa storia, in seguito appuntai il tutto all’interno di un quaderno, riempiendo giusto qualche pagina, che per qualche strano motivo abbandonai poi tra le mie scartoffie. Un anno fa circa, quelle pagine mi spuntarono dinanzi al naso, e da lì proseguii con il mio racconto, fino a che si trasformò in un vero e proprio romanzo.

Quali sono i personaggi più importanti e le loro caratteristiche?

Diciamo che ogni personaggio ha la sua importanza, e sono davvero parecchi; tuttavia, diciamo che i principali protagonisti della storia sono tre: Beba, una ragazzina felice di dieci anni, “felice di tutto e felice di niente”, come si descrive lei stessa all’interno del romanzo. Poi c’è Zorda, un bianco fennec del deserto, saggia, coraggiosa e divertente. Ultimo, e in assoluto il mio preferito, l’insetto Stecco, di nome e di fatto, un pasticcione combinaguai e anche gran borbottone.

Come si è avvicinata al mondo della letteratura per l’infanzia?

Credo non ci sia un come e neppure un perché, semplicemente è capitato così.

C’è qualche corrente letteraria o qualche autore al quale si ispira?

No, cerco solo di seguire me stessa, le mie idee e le mie fantasie.

Come considera il mondo dell’editoria oggi?

Beh, non credo di avere chissà quali fondamenti di conoscenza per poter rispondere in maniera ottimale a questa domanda, considerato che questo è il mio primo romanzo e, di conseguenza, il mio primo affaccio alla finestra su questo mondo. Posso solo dire che con la mia casa editrice “L’Erudita” mi sono trovata molto bene, in gran sintonia, mi hanno seguita alla grande in tutto il processo che ha portato alla pubblicazione del romanzo, e dispensato dei giusti consigli quando ne ho necessitato.

Valentina Dada Villani nella vita di tutti i giorni…

Conduco una vita molto semplice, viaggio parecchio, scelgo un luogo, mi ci stabilizzo e ci lavoro, insomma: vivo a trecentosessanta gradi quella realtà, sino a quando non decido di ripartire. Passeggio nella natura con il mio amato cane, leggo, scrivo, dipingo, fotografo e creo opere d’arte; sostanzialmente vivo di passioni, non ho bisogno di molto altro, diciamo che possiedo quel poco che mi può far dire di stare bene.

Progetti futuri?

Quest’autunno uscirà il mio secondo romanzo “Qualche metro più in là dei miei piedi”, destinato ad un pubblico adulto. Sicuramente ripartirò con il mio cane per qualche nuova meta; ho altri romanzi in lista di attesa, due pronti e altri in cantiere, non nascondo che mi piacerebbe proseguire su questa strada, adoro scrivere e vivere delle mie avventure mentre le imprimo su carta, vediamo se anche il mio “futuro” sarà della medesima idea.

Intervista di Isa Voi

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